La storia
II Centro di Montecuccolino è sorto all'inizio degli anni '60 dalla collaborazione fra la Scuola di Specializzazione in Ingegneria Nucleare dell'Università di Bologna, il CNEN e l'Agip Nucleare, società del Gruppo ENI.
Fin dall'inizio ed in conformità alle finalità che ne avevano ispirato la realizzazione, il Centro ha avuto uno spiccato orientamento verso il campo della fisica sperimentale dei reattori nucleari. Ben tre sono stati i reattori nucleari di ricerca operative nel Centro per vent'anni ciascuno.
Il primo di questi, denominato RB1 (Reattore Bologna Uno) è entrato in funzione nei primi mesi del 1962. Dopo un paio di anni di caratterizzazione e sperimentazione, a seguito della Convenzione CNEN-EURATOM del 1965 della durata di tre anni, le esperienze neutroniche legate al progetto del prototipo CIRENE sono state condotte nel reattore di Montecuccolino, utilizzando come attrezzatura di appoggio la struttura sottocritica TOPLESS del Politecnico di Milano. Le misure eseguite su RB1 riguardavano il fattore di moltiplicazione infinita, indici spettrali, strutture fini di flusso, fattore di conversione iniziale e fattore di fissione veloce.
A seguito dei risultati conseguiti, CNEN e ENEL, nel luglio 1967, stipulavano una Convenzione per la progettazione, la realizzazione e 1'esercizio di un reattore CIRENE prototipo da 130 Mwt presso la centrale elettronucleare di Latina. Al fine di potenziare le attrezzature sperimentali in appoggio al programma CIRENE, e per permettere di simulare in scala 1/1 nelle reali condizioni operative gli elementi combustibili ed i componenti chiave dell'impianto, il CNEN, nel 1967, ha acquistato dal CEA il reattore Aquilone 11, di seguito denominate RB3 (Reattore Bologna Tre). La costruzione del reattore è iniziata nel settembre del 1969 ed è stata portata a termine nell'estate del 1970, mentre la prima esperienza critica è stata effettuata il 9/8/1971.
Visita del Presidente della Repubblica Giovanni Leone al Centro di Montecuccolino (1973)
Per quanto riguarda il reattore RB2 (Reattore Bologna Due) entrato in funzione nel 1964, è stato utilizzato direttamente dall'Agip Nucleare fino alla fine degli anni '60, ed in comune dal 1972 al 1981 nell'ambito del programma comune di ricerca ENEA-Agip Nucleare-EURATOM.
I primi due reattori, RB1 e RB2, hanno concluso la propria attività di sperimentazione e ricerca all'inizio degli anni '80 e sono stati definitivamente smantellati nel 1985 restituendo i rispettivi edifici di alloggiamento ad altri impieghi. L'ultimo dei tre impianti, il reattore RB3, ha anch'esso concluso la propria attività nel dicembre 1989, in seguito alla decisione, scaturita dai risultati del referendum sull'impegno nucleare del Paese, di abbandonare la realizzazione del reattore prototipo di potenza CIRENE.
Va infatti ricordato che l'attività di ricerca condotta con RB3, era specificatamente finalizzata a supporto di tale realizzazione e riguardava sia la verifica mediante il confronto con i risultati sperimentali dei programmi di calcolo utilizzati per la progettazione del prototipo, sia la prova di strumentazione e di apparecchiature in situazioni simulanti il funzionamento del prototipo. Attualmente il reattore RB3, dopo le operazioni di allontanamento del combustibile e dell'acqua pesante, è in avanzata fase preliminare di decommissioning.
Benché il Centro di Montecuccolino abbia di fatto vista l'estinzione dell'attività per la quale era sorto e nella quale era stato singolarmente impegnato con ben tre reattori di ricerca contemporaneamente in esercizio, è stata colta da ENEA ed Università l'occasione di continuare la fruttuosa collaborazione tra gli Enti, rafforzando linee di ricerche già avviate ed istituendone delle nuove, con la firma di una nuova Convenzione all'inizio del 1994, nella quale sono indicati i temi di ricerca su:
- studio dell'effetto dell'attività solare sul clima mediante misure di altissima precisione del contenuto di radiocarbonio in campioni retrodatati;
- prove non distruttive con raggi X e gamma per lo sviluppo di tecniche e di metodologie per sistemi tomografici da utilizzarsi nel campo industriale e per spettroscopia a raggi X;
- attività di ricerca con sorgenti neutroniche e schermature biologiche, già esistenti o di facile acquisizione presso Montecuccolino, e per prove non distruttive, su materiali non investigabili con raggi X;
- analisi strutturali di sistemi meccanici e relative banche dati: ricerche sperimentali relative sulla affidabilità di sistemi di tubazioni su isolatori sismici, allo sviluppo di strutture di interfaccia tra sistemi di contenimento in condizioni di incidente estremo;
- misure di radioattività naturale dei materiali per l'edilizia, in particolare per la produzione di piastrelle di ceramica;
- monitoraggio della radioattività ambientale.